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Diagnosi del tumore del Rene

Asian doctor and an assistant in the ope

Diagnosi del tumore del Rene

Attulamente nel 60% dei casi di neoplasia renale la diagnosi è occasionale in seguito ad esami ecografici o radiografici eseguiti per altri motivi
La diagnosi del tumore renale viene effettuata attraverso 2 esami radiologici: la ecografia renale e la Tomografia computerizzata (TC) dell’ addome. I tumori renali scoperti incidentalmente rispetto a quelli sintomatici tendono ad avere una prognosi migliore essendo di dimensioni più piccole e di basso stadio.

L'ecografia presenta un'elevata accuratezza nella caratterizzazione delle masse renali, con il principale vantaggio di discriminare una massa cistica da una solida. Il riscontro di una massa cistica è frequente, essendo presente in circa il 50% dei soggetti con età superiore ai 50 anni.

La tipizzazione delle lesioni cistiche comporta la definizione della parete, del contenuto, la ricerca di calcificazioni, di sepimenti interni e di vegetazioni. L'ecografia è in grado di caratterizzare anche alcune neoformazioni solide, quali gli angiomiolipomi (link figura 10,11,12), lesioni benigne che per il loro contenuto adiposo si presentano francamente iperecogeni.
L'ecografia è una metodica dipendente dall'operatore e la sua accuratezza può essere inficiata dall'habitus del paziente e da una scarsa preparazione intestinale.

La Tomografia Computerizzata presenta anch'essa un'accuratezza molto elevata nello studio delle masse renali (80-88%) con una sensibilità, soprattutto per le lesioni di piccole dimensioni (<3 cm), superiore all'ecografia.
Mediante la tomografia computerizzata (TC) le lesioni cistiche possono essere classificate come benigne in presenza di un contorno regolare e di un contenuto omogeneo ed in assenza di calcificazioni, setti ed enhancement con il mezzo di contrasto.

La distinzione fra cisti complicate ed il carcinoma cistico non è tuttavia sempre agevole. Difficoltosa è anche la caratterizzazione di lesioni solide di piccole dimensioni, che istologicamente possono rivelarsi oncocitomi o adenomi.

L'oncocitoma è un tumore benigno che rappresenta circa il 3-4% dei tumori renali. Esso si caratterizza come una lesione rotondeggiante, omogenea, con contorni regolari e può presentare una caratteristica cicatrice centrale di aspetto stellato; all'angiografia si può osservare una vascolarizzazione a ruota di carro.
Come per tutte le lesioni solide la diagnosi di certezza è comunque istologica.

Un discorso analogo vale per l'adenoma che non presenta caratteristiche ultrasonografiche o TC specifiche e la cui differenziazione da un adenocarcinoma ben differenziato, risulta ardua anche a livello istologico.
Le dimensioni contenute (< 2,5 cm) non costituiscono una caratteristica sicuramente distintiva dell'adenoma, essendo descritte metastasi anche per neoformazioni di piccole dimensioni.

Altre patologie che rientrano nella diagnosi differenziale nei confronti del carcinoma renale sono costituite dal linfoma, dalle metastasi di altri tumori (mammella, polmone, colonretto, utero, ovaio, melanoma), da un'invasione da parte di un tumore transizionale dell'alta via escretrice, dal nefroma cistico multiloculare e da infezioni (ascesso, pielonefrite xantogranulomatosa, tubercolosi).

La RMN non pare presentare una migliore accuratezza nella diagnosi delle tumefazioni renali rispetto alla TC ed il suo uso, considerando anche il maggior costo, è limitato ai casi dubbi e soprattutto ai pazienti con allergia al mezzo di contrasto o con insufficienza renale.

In presenza di un dubbio diagnostico, l'esecuzione di una biopsia percutanea è generalmente sconsigliata per una serie di motivi:
1. la negatività della biopsia non esclude la natura tumorale della lesione (errore di campionamento), la presenza di cellule oncocitarie non identifica con certezza un oncocitoma (vi sono adenocarcinomi renali con aspetti oncocitari)
2. in presenza di una lesione solida la possibilità che si tratti di un tumore maligno è elevata, in caso di carcinoma, sebbene eccezionalmente, si può verificare una disseminazione di cellule neoplastiche lungo il tramite percutaneo della biopsia.

La biopsia può trovare spazio nel sospetto di un linfoma renale o di una metastasi di un tumore extra-renale, in tali casi l'atteggiamento terapeutico può risultare modificato.

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